venerdì 9 ottobre 2015

L'Opera in Festa a Brescia




Erano le 6 del mattino di sabato 19 settembre. L’aria fresca delle prime luci dell’alba scendeva dal Colle Cidneo, costringendo le numerose persone radunate nell’antico Teatro Romano a stringersi nei loro golfini. Una folla di coraggiosi, raccolti attorno ad un palco che avrebbe ospitato un concerto speciale. Era il giorno della Festa dell'Opera, a Brescia e alle 6.30 un piccolo gruppo di cantanti lirici, ospiti in città, avrebbe dato il via agli eventi e alle manifestazioni della giornata, alternandosi sul palco dell'anfiteatro e unendosi poi agli spettatori per la colazione a base di caffè e brioches. 

Ci si aspettava un numero esiguo di persone, alle prime luci dell'alba, in quel sito divenuto Patrimonio dell'Unesco già da qualche anno. La folla intervenuta a riempire il teatro a cielo aperto ha invece sorpreso tutti: giornalisti, organizzatori e cantanti stessi, che pervasi da un nuovo vigore hanno dato il meglio di sé. Il numero di persone accorse a questo evento gratuito è stato un preludio di ciò che sarebbe accaduto durante tutta la giornata, soprattutto nelle ore serali.

Gli eventi si sono susseguiti in mattinata e nel pomeriggio, emozionando soprattutto i dipendenti di due fabbriche bresciane, divenute teatri improvvisati, e i pazienti delle strutture ospedaliere. Concerti a sorpresa e totalmente improvvisati hanno lasciato a bocca aperta cittadini e turisti, come gli spettacoli tenuti sui mezzi pubblici. In Piazza Tito Speri, il cantante Omar Kamata è uscito dal negozio di un barbiere intonando "Largo al Factotum", aria tratta dal "Barbiere di Siviglia", facendo sorridere e divertire i passanti. Nel piazzale della Freccia Rossa, il coro Calliope ha interpretando il "Va Pensiero" del Nabucco, emozionando molte persone, alcune delle quali si sono unite al canto. Ben seguita è stata l'Opera Jukebox, una manifestazione in cui era possibile richiedere l'interpretazione di un'aria a scelta, cantata da Omar Kamata e Anna Bordignon. Le cantanti Masha Salimi e Lisa Sasso hanno invece accompagnato i bresciani nel loro consueto aperitivo. Indescrivibile la folla che si è radunata fuori dal Teatro Grande, per assistere nella sala chiamata Ridotto allo spettacolo ridotto, appunto, ovvero privo dei recitativi ma comprendente tutte le arie, della Traviata verdiana. L'amore per l'Opera si è visto anche da quanti genitori hanno deciso di accompagnare i propri figli non solo a questi spettacoli, ma anche a quello tanto atteso riservato ai più piccoli, ideato per far conoscere loro, in maniera semplice e divertente, alcuni tra i personaggi più cattivi della storia dell'Opera.

Gli spettacoli più impegnativi e attesi sono indubbiamente stati quelli serali. La città è stata divisa in tre zone. Sul palco di Largo Formentone, accanto al palazzo della Loggia, si sono susseguiti concerti in stile pop, jazz e swing, aventi una scaletta basata sulle maggiori arie operistiche. Il palco posto nel cortile del Broletto, ha invece visto l'alternarsi di musicisti impegnati a interpretare arie celebri di Verdi, Donizetti e Leoncavallo, anche con il solo uso di strumenti, creando, per un momento, un'atmosfera rilassante e magica dai suoni soul


La zona più gettonata è stata senz'altro Piazza del Foro, dove un piccolo palco era stato montato per ospitare, principalmente, il concerto di tre tenori e di una soprano, accompagnati da un pianista. La folla, qui, era immensa, difficile trovare un posto a sedere, ma l'entusiasmo di tutti coloro che sono accorsi per la Festa dell'Opera, ha davvero preso il sopravvento quando, intorno alle 22.30, si è cominciato ad allestire l'ultimo spettacolo, quello di chiusura. Per questo, non c'è stato bisogno di montare alcun palco. Cantanti e musicisti si sono posizionati all'interno del Capitolium, l'antico tempio romano che chiude Piazza del Foro. I cantanti Ivan Inverardi, Larissa Wissel, Raffaella Lupinacci e Marco Frusoni, accompagnati dalla Lyricopera Ensemble, hanno chiuso i festeggiamenti con le arie più note del Rigoletto di Verdi, creando un'atmosfera magica, fatta di luci, colori, suoni e, soprattutto, voci che hanno rivelato la grandezza di questa forma di musica e di arte che aspetta solo di essere riconosciuta come patrimonio culturale non solo italiano, ma del mondo intero. 

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