La Facciata del Teatro Grande |
La stagione operistica, che da quattro anni si apre a settembre con la Festa dell’Opera, in realtà, spalanca le porte agli spettatori nel mese di ottobre per poi chiudersi in primavera.
Oltre all’Opera Lirica, è possibile assistere a spettacoli teatrali e di danza, rappresentazioni dedicate ai bambini e balletti dei più grandi compositori nazionali e internazionali.
Ideato e progettato dall’architetto Carlo Manfredi, il Teatro Grande ha visto la luce nel 1739, sorgendo sulle ceneri di quello che, un secolo prima, era stato il primo teatro pubblico a Brescia, voluto dall’Accademia degli Erranti. Nel XVII secolo, infatti, con il nascere e lo svilupparsi del melodramma, era nata anche l’esigenza di creare strutture in cui poter mettere in scena tali rappresentazioni.
L’attuale sala teatrale, invece, venne ideata nei primi anni del 1800 e fu progettata in stile neoclassico da Luigi Canonica. Costruita a forma di ferro di cavallo, presenta cinque ordini di palchi con loggette affrescate e arricchite da stucchi e decorazioni dorate ispirate al più celebre Teatro alla Scala di Milano.
Adiacente al Teatro, vi è una sala, chiamata Ridotto, che rappresenta uno dei più importanti e significativi esempi del rococò bresciano. Costruita fra il 1761 e il 1769, dall’architetto Antonio Marchetti, il suo uso era principalmente rivolto all’ospitare concerti cameristici.
Il Ridotto |
Da circa cinque anni, il teatro è gestito da Fondazione del Teatro Grande di Brescia, i cui obiettivi riguardano la “valorizzazione della tradizione, la contemporaneità, la pluridisciplinarietà e i giovani: l’idea è quella di un teatro aperto che diventi punto di riferimento per la città e per il territorio, dove trovino spazio diverse discipline per diversi pubblici, affinché il teatro sia uno spazio vivo e di confronto.”
Ciò che la Fondazione si propone, non senza un pizzico di ambizione, è rendere il Teatro Grande una struttura di importanza non solo nazionale, ma anche internazionale coniugando la tradizione con la contemporaneità all’interno dei progetti artistici e culturali ideati, promossi e proposti dalla Fondazione stessa.
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