martedì 4 agosto 2015

Visitando i Teatri: Brescia


La Facciata del Teatro Grande
Da secoli, andare all’Opera, per i cittadini bresciani, significa assistere ad uno spettacolo dalle comode poltrone del più grande e elegante teatro cittadino: il Teatro Grande.

La stagione operistica, che da quattro anni si apre a settembre con la Festa dell’Opera, in realtà, spalanca le porte agli spettatori nel mese di ottobre per poi chiudersi in primavera. 

Oltre all’Opera Lirica, è possibile assistere a spettacoli teatrali e di danza, rappresentazioni dedicate ai bambini e balletti dei più grandi compositori nazionali e internazionali.


Ideato e progettato dall’architetto Carlo Manfredi, il Teatro Grande ha visto la luce nel 1739, sorgendo sulle ceneri di quello che, un secolo prima, era stato il primo teatro pubblico a Brescia, voluto dall’Accademia degli Erranti. Nel XVII secolo, infatti, con il nascere e lo svilupparsi del melodramma, era nata anche l’esigenza di creare strutture in cui poter mettere in scena tali rappresentazioni. 

La Sala Teatrale
Solo successivamente, nel 1789, vennero aggiunte al Teatro Grande, così chiamato in onore di Napoleone, la facciata con le tre grandi arcate che si insinuano tra i portici di Corso Giuseppe Zanardelli e la monumentale scalinata che conduce all’entrata del teatro. 

L’attuale sala teatrale, invece, venne ideata nei primi anni del 1800 e fu progettata in stile neoclassico da Luigi Canonica. Costruita a forma di ferro di cavallo, presenta cinque ordini di palchi con loggette affrescate e arricchite da stucchi e decorazioni dorate ispirate al più celebre Teatro alla Scala di Milano.


Adiacente al Teatro, vi è una sala, chiamata Ridotto, che rappresenta uno dei più importanti e significativi esempi del rococò bresciano. Costruita fra il 1761 e il 1769, dall’architetto Antonio Marchetti, il suo uso era principalmente rivolto all’ospitare concerti cameristici.

Il Ridotto
Oltre ad affermarsi come il principale teatro cittadino grazie alle esibizioni dei più grandi cantanti d’opera di fama internazionale e alla messa in scena delle piú importanti opere liriche della tradizione italiana, nel 1912 il Teatro Grande venne riconosciuto come monumento nazionale. Nel corso dello stesso secolo, inoltre, la sua importanza tra i teatri nazionali crebbe a tal punto che, negli anni ’70, venne identificato dallo Stato italiano come uno degli allora 23 teatri di tradizione italiani, riconoscendo quindi le funzioni culturali, sociali e formative delle attivitá musicali di queste strutture.

Da circa cinque anni, il teatro è gestito da Fondazione del Teatro Grande di Brescia, i cui obiettivi riguardano la “valorizzazione della tradizione, la contemporaneità, la pluridisciplinarietà e i giovani: l’idea è quella di un teatro aperto che diventi punto di riferimento per la città e per il territorio, dove trovino spazio diverse discipline per diversi pubblici, affinché il teatro sia uno spazio vivo e di confronto.”

Ciò che la Fondazione si propone, non senza un pizzico di ambizione, è rendere il Teatro Grande una struttura di importanza non solo nazionale, ma anche internazionale coniugando la tradizione con la contemporaneità all’interno dei progetti artistici e culturali ideati, promossi e proposti dalla Fondazione stessa.

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