martedì 30 giugno 2015

L'Opera, patrimonio culturale italiano



Nel 2014 é stata ufficialmente presentata alla sede mondiale dell'Unesco, la richiesta di inserire l'Opera Lirica Italiana nell'elenco delle tradizioni facenti parte del patrimonio immateriale dell'umanità.

Come spiegato nell'articolo precedente, l'Opera non é un fenomeno in via d'estinzione, grazie al successo che continua a riscuotere in tutto il mondo. Nel suo paese fondatore, peró, i teatri cominciano a chiudere i battenti o a incrementare spettacoli di altro tipo, sacrificando ciò che invece fa parte del nostro patrimonio culturale nazionale, “un bene che è ambasciatore della cultura italiana all’estero, che ha svolto un ruolo fondante nella diffusione della lingua nella Penisola e che è ritenuto patrimonio identitario della Nazione”.

Tra gli ambasciatori di questa petizione dedicata al Melodramma, spicca la figura del premio Nobel Dario Fo, il quale, durante un appello a sostegno della candidatura dell’Opera Italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco, ha trattato in pochi, semplici passaggi lo sviluppo non solo dell’opera buffa e tragica, ma anche la relazione esistente tra il modificarsi di questo genere musicale e l’evoluzione subita dalla lingua italiana. Ha messo in risalto quanto, nel periodo di massimo splendore dell’Opera, non fosse concepibile la recitazione in una lingua diversa dall’italiano, tanto che la maggior parte dei librettisti famosi erano italiani, i grandi compositori trattavano dell’opera in lingua italiana e, ancora oggi, tanti cantanti lirici imparano l’italiano per arrivare al successo.

“Tutto questo ci porta ad un altro pensiero importante: l’italiano, la lingua italiana, la cultura italiana sarebbe la stessa se non avessimo avuto di sotto-base, di base fondamentale, un fenomeno così importante da ristrutturare e cambiare il linguaggio, il modo di pensare, la forma, la gestualità e soprattutto un’architettura per il teatro, come è successo. Quindi ci si sta chiedendo: Ma come mai un fenomeno di questo genere non ha avuto ancora un riconoscimento degno? Un fenomeno unico al mondo, importante non soltanto nella nostra cultura, ma anche nella cultura degli altri paesi, perché anche loro hanno avuto una specie di rivoluzione dentro l’espressività della musica, del canto, e anche della rappresentazione. E allora io chiedo all’Unesco: ma cosa aspettate a darci il premio e il riconoscimento che ci compete?”


Vedi anche l'articolo "L'Opera Lirica Italiana: Patrimonio dell'Umanità".

domenica 28 giugno 2015

L' Opera Lirica Italiana: Patrimonio dell'Umanità



Nel 1945, un gruppo di ministri europei, chiamato “Ministri dell’Educazione dei Paesi Alleati contro il Nazismo", firmó l’Atto Costitutivo dell’Unesco, un organismo facente parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e fondato con lo scopo di "promuovere il rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto e per i diritti umani e le libertà fondamentali”, tutelando il
patrimonio culturale esistente in ogni nazione, rendendolo parte dell’intera umanità.

Dal 2001, l’Unesco si adopera per custodire, oltre ai beni materiali, anche il “patrimonio orale e immateriale” dell’umanità, ovvero tradizioni e aspetti culturali spesso tramandati solo oralmente. Nel 2003 vennero istituite ben tre liste: la "Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità", la "Lista del patrimonio culturale immateriale che necessita di essere urgentemente salvaguardato" per i patrimoni a rischio di estinzione e la lista dei "Programmi, progetti e attività per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale", ovvero l’elenco di tutte quelle iniziative a livello locale che riflettono i principi e le norme della Convenzione dell’Unesco e che riceveranno quindi sostegno internazionale. Nel 2012 le liste contenevano, rispettivamente, 257, 31 e 10 elementi.

Da qualche anno, l’associazione Cantori Professionisti d’Italia si batte affinché anche l’Opera Lirica Italiana venga inserita all’interno della “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Presentando una petizione sul sito firmiamo.it e sollecitando in tal modo la sede italiana dell’Unesco, si è arrivati a richiedere l’approvazione da parte del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e a presentare ufficialmente la candidatura il 16 giugno 2014. Tuttavia, a un anno di distanza, l'Opera italiana è ancora in lista di attesa e la petizione è stata firmata solamente da 3050 persone.

Per quale motivo si desidera l’entrata dell’Opera Lirica nel patrimonio dell’Unesco? Il Melodramma è forse un genere in via d’estinzione? Fortunatamente ancora no. A tenerlo bene in vita, tuttavia, non è tanto l’Italia quanto il resto del mondo, dove l’Opera italiana continua a essere apprezzata e a vedere aumentare, ogni anno, i suoi spettatori. Il problema é, quindi, totalmente italiano.